LUIGI PINI E ANGELO VALENTI

LUIGI PINI E ANGELO VALENTI:
LA BRIGATA PARTIGIANA CHE RICORDA IL LORO SACRIFICIO.

 

E’ una storia che ci ha appassionato per un piccolo mistero alla fine svelato.

Erano due ragazzi di Modena. Agenti della Polizia Ausiliaria della RSI, autisti di Questori, secondo un notiziario della Guardia Nazionale Repubblicana vengono “passati per le armi” perché “responsabili di aver incoraggiato militari tedeschi alla diserzione”. Così è scritto anche nel manifesto bilingue che venne affisso a Modena all’indomani della loro fucilazione avvenuta al Campo di Aviazione di Modena il 20 luglio del ’44: “denunciati e già confessi di essere in collegamento con un gruppo di ribelli, tentavano di convincere soldati tedeschi alla renitenza e di raggiungere bande armate”. Luigi e Angelo facevano parte della Divisione II Modena Pianura, Brigata “Mario” ed alla fine della guerra la Commissione per il riconoscimento delle qualifiche partigiane li riconosce entrambi come Partigiano Combattente. Il cognome di Angelo viene a volte riportato come Valenti, altre come Valente.

La loro storia sembra finire qua: ma nelle nostre ricerche ci imbattiamo nel nome di una Brigata partigiana operante nella zona di Crevalcore, un paese in provincia di Bologna ma abbastanza vicini a Modena. La Brigata si chiama “Pini Valenti”. Coincidenza? Omonimia con altri partigiani? O era dedicata ai due ragazzi modenesi? Inizialmente non riusciamo a trovare conferme a questa ultima ipotesi, poi….

Il bandolo della matassa è apparso all’improvviso, nelle vesti di un altro partigiano, antifascista sin dalla prima gioventù durante il regime: Vero Felice Monti. Era siciliano, ma l’8 settembre si sbandò in Emilia. Lì, per poche settimane, si infiltrò nella Polizia Ausiliaria a Bologna per cercare di costruire una colonna di Resistenza fra gli agenti. Lascia però la Polizia adducendo motivi di salute e viene poi arrestato e detenuto per più di due mesi. Quando viene rilasciato va a Crevalcore e qui diventa Commissario Politico del Battaglione Angelo Valente della Brigata Pini Valente. Tutto comincia ad essere più definito: il nome di Angelo, la stessa incertezza già trovata sul suo cognome. Così leggiamo un “Quaderno” scritto dalla moglie di Vero Felice, dove troviamo questa frase, pubblicata accanto ad una riproduzione proprio del manifesto che annunciava la fucilazione dei due Agenti: “Fu nominato Comandante del Battaglione Pini e Valente, Partigiani fucilati dai nazifascisti, ai quali era intitolata la Brigata di Vero Felice Monti.”.

Il mistero è svelato: Angelo e Luigi sono gli unici agenti di Polizia ai quali sia stata intitolata una Brigata Partigiana che in loro nome ha continuato a combattere per la libertà.

Vero Felice Monti, dopo la Liberazione, fu il Comandante della Polizia Partigiana di Crevalcore; continuò la sua attività politica nel dopoguerra e fu il primo sindaco comunista di Salemi, nella sua Sicilia. Fondò l’ANPI di Trapani.

Approfondisci sul sito Pietre della Memoria e dell’Istituto Storico della REsistenza di Modena.

Leggi anche il libro sul Comandante partigiano Vero Felice Monti.