OLINDO E EMILIO CELLURALE

OLINDO ED EMILIO CELLURALE, I DUE DI SANT’ELENA SANNITA

Il Commissario di P.S. Luigi Folieri, partigiano della Brigata Argiuna, arrestato dalla Banda Carità e liberato il 26 aprile 1945, venne indicato dal CLN per occupare il ruolo di Questore di Vicenza. In questa veste scrive delle relazioni riguardanti i Commissari in servizio a Vicenza, necessarie per affrontare il giudizio di epurazione. I Commissari Filippo Tomatis e Daniele Bordieri ricevono parole di elogio per la loro attività patriottica antifascista. Del Commissario Olindo Cellulare si spertica meno in lodi, ma comunque ne esce il ritratto di un antifascista.

Questo cognome però ci incuriosisce: è lo stesso di Emilio, Commissario a Parma, noto per la sua attività di salvataggio di numerosi ebrei.

Sono nati anche nello stesso posto, Sant’Elena Sannita, che quando è nato Olindo, nel 1891, si chiamava ancora Cameli. Emilio, che è più giovane, del 1902, ha già nei suoi documenti il nuovo toponimo. E’ un piccolissimo borgo molisano, conosciuto come “il paese dei profumieri” per l’attività che svolgevano tanti suoi abitanti.

Sono parenti? Cugini, o addirittura fratelli? Non siamo riusciti ancora a scoprirlo. Di certo sono accumunati da una storia simile. Emilio a Parma, all’Ufficio Stranieri, manomette documenti, ne crea di falsi, e riesce a salvare tante famiglie di ebrei jugoslavi internati.

Olindo, a Vicenza, si prodiga anche lui per salvare gli ebrei vicentini dalla Shoah: ce lo racconta Renzo de Felice nel suo “Storia degli ebrei italiani sotto il fascismo” e ce lo racconta anche il riconoscimento che gli ebrei milanesi, nel 1955, gli attribuiscono: la “Medaglia d’oro della riconoscenza” “per aver preventivamente informato gli ebrei della sua zona dell’imminente pericolo di arresto”. La stessa medaglia viene conferita anche a Angelo De Fiore e Giovanni Palatucci, due dei “Giusti fra le Nazioni” della Polizia di Stato.

Forse Sant’Elena Sannita meriterebbe di essere conosciuta anche come “il paese dei Poliziotti Giusti”.

Approfondisci su Parmateneo, il settimanale degli studenti dell’Università di Parma,e sul Centro di Documentazione Ebraica Contemporanea.