CAMILLO E FRANCA: AMORE E LOTTA ANTIFASCISTA

Sono sposati da circa dieci anni, il Commissario Camillo Renzi e l’insegnante Franca Scaramellino. Sin dal 1928 Camillo è addetto alla tutela di Maria Josè del Belgio, moglie di Umberto II, la futura Regina di Maggio che da tempo è una figura chiave dei contatti tra Savoia e antifascisti. Dopo l’8 settembre Maria Josè si rifugia in Svizzera. Camillo e Franca avrebbero potuto seguirla, proseguire in una esistenza dorata, fatta di viaggi e di frequentazioni altolocate. Decidono invece di rimanere in Italia. Tornano a Napoli, che è ancora la sede di servizio dei Camillo, però il Ministero lo destina ad Aosta, dove arrivano nel novembre 1943. Lì inizia la loro attività resistenziale; Camillo fornisce informazioni e aiuta i partigiani de La Vallée. Cercò di salvare anche Emile Chanoux, eroe della Resistenza valdostana, informando i suoi compagni dell’imminente arresto: ma Chanoux fu arrestato dai fascisti e torturato dalle SS, morendo in carcere nel maggio 1944. Tre mesi dopo anche Camillo e Franca vengono arrestati e poi deportati. Camillo a Dachau, dove muore il 13 febbraio 1945; Franca a Ravensbruck e sopravvivrà. Entrambi sono riconosciuti partigiani combattenti e del 2022 insigniti della Medaglia d’Oro al Valor Civile. Per lui è stata posta una Pietra d’inciampo di fronte alla Questura di Aosta, a lei è intitolata la sezione Anpi Penisola Sorrentina. Franca, senza il suo Camillo, ha vissuto sino al 1991. Il 27 gennaio 2025 la Regione Autonoma della Val d’Aosta ha posato una targa in loro ricordo di fronte al luogo dove furono arrestati, l’allora Albergo Alpino. E con loro ricordiamo “il loro esempio, il loro altruismo e il loro sacrificio per la Libertà di tutta la Comunità”.